Trasporti Marittimi e Marina di Carrara Terminal

Il convegno organizzato da Autorità di Sistema del Mar Ligure Orientale, Wista e Propeller Club sugli impatti per il settore marittimo-portuale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è stato l’occasione per ascoltare i tre terminalisti di Marina di Carrara: F2i-Holding Portuale, Grendi Trasporti Marittimi e Marina di Carrara Terminal del gruppo Perioli. Un confronto che ha evidenziato come il porto sia piccolo ma vivace e come la condivisione e collaborazione fra gli operatori, e fra questi e le istituzioni, porti a risultati concreti.

Alessandro Becce del Gruppo F2i, nato con l’acquisizione della Porto di Carrara nel 2019, ha parlato del cambiamento nel tempo dello scalo dovuto non solo all’arrivo degli altri terminalisti. Il gruppo F2ì, con la recente acquisizione di Marter-Neri e con quella in corso di Cpm (Compagnia Portuale di Monfalcone), è diventato un network di porti equamente suddiviso fra Mar Tirreno e Mar Adriatico (dove è presente anche a Venezia) attraverso il quale alimenta la logistica primaria dell’industria pesante esportando anche i prodotti a valore aggiunto legati al project cargo. “Un trend, il nostro, che ha rafforzato il porto di Carrara – ha detto Becce –, e ci sono disponibilità di aree nel retroporto collegate con la manovra ferroviaria interna da ottimizzare. Il futuro vedrà un ridisegno complessivo degli schemi attuali per cercare di adattare la nostra capacità di offerta ad un mercato che cambia da un momento all’altro”.

Costanza Musso, a.d. del Gruppo Grendi, ha offerto un excursus della localizzazione dell’azienda di famiglia, attiva da quasi 200 anni, infine stabilitasi nel 2016 a Marina di Carrara dove ha trovato humus per un forte sviluppo grazie alla possibilità di interlocuzione e proattività del porto. Grendi, che collega il continente con la Sardegna, è nato come agenzia di spedizioni e poi divenuto anche compagnia di navigazione e infine terminalista grazie alla lungimiranza di Marina di Carrara, riesce ad avere il controllo di tutto il ciclo lavorativo e finalmente – dopo anni di vane attese dal porto genovese in tal senso – è in grado di poter fare economia di scala nel modo migliore dando cura e soddisfazione alla clientela. A Carrara Grendi è inoltre riuscita attraverso l’innovativo metodo del carico dei container attraverso le “cassette” a quadruplicarne la velocità nella movimentazione delle merci e a sviluppare molto più traffico.

Michele Giromini managing director del Mdc Terminal e socio del Gruppo Perioli, nato nel 1908 a La Spezia, ne ha ricordato lo sviluppo verticale negli anni; entrato infine in partecipazione con le compagnie navali Cnan Med (algerina) e con Sahel (tunisina) dal 2018 a Marina di Carrara ritiene che lo scalo possa diventare sempre più un hub per lo sviluppo dei traffici di varia specie con il Nord Africa. La recente acquisizione di due navi che scaleranno tutto il sud Europa con l’Algeria, per un investimento di 60 milioni di dollari, consentiranno al Gruppo di intensificare il lavoro. Giromini si è detto molto soddisfatto delle condizioni attuali e prospettive del porto sottolineando però come sia sempre più necessario un sistema rodato e composto da personale specializzato al fine di far viaggiare le navi più velocemente: “Il fermo imprevisto di un solo giorno di una nave come le nostre significa una perdita di 25.000 dollari. Qui ora si opera in collaborazione e spingendo sugli investimenti con reciproca soddisfazione e orgoglio”.

Sia Grendi che Perioli e F2i sono cresciuti nel porto toscano. “Questa è la risposta migliore a un sistema che vigila, ascolta e risponde alle esigenze degli operatori. E oggi, periodo post Covid, la ripartenza ha già portato a una domanda più grande dell’offerta” ha concluso Costanza Musso.

Cinzia Garofoli