Marina di Carrara: Impatti sul settore marittimo-portuale

28 Giugno 2021

MARINA DI CARRARA – Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: Possibili impatti per il settore marittimo-portuale è il tema del convegno organizzato a Marina di Carrara da WISTA Italy, Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, Propeller Club Porti di Spezia e Marina di Carrara.

L’evento si è svolto presso la sede di Marina di Carrara dell’ente portuale ligure. Sono intervenuti:

Paola Tongiani, presidente Wista Italia;
Giorgio Bucchioni presidente Propeller la Spezia e Marina di Carrara;
Mario Sommariva presidente AdSP Mar Ligure Orientale che farà il punto sugli investimenti già in essere e quelli da realizzare nel Porto di Marina di Carrara.
Greta Tellarini, professore Ordinario di Diritto della Navigazione e dei Trasporti all’Università di Bologna, interviene su “Il PNRR e i possibili impatti per il settore dei porti” .

TAVOLA ROTONDA con i terminalisti di Marina di Carrara
Costanza Musso: Grendi Trasporti Marittimi;
Alessandro Becce: F2i-Holding Portuale;
Michele Giromini: Marina di Carrara Terminal.

CONCLUSIONI: On. Raffaella Paita, presidente della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati

È un quadro generale positivo quello che è emerso dal convegno del 28 Giugno, si sono susseguiti interventi che hanno evidenziato un’apprezzata gestione dei due porti del sistema ligure-toscano. È stata anche l’occasione per una vera e propria lezione introduttiva alle linee guida del Pnrr. Il piano, fondato sui pilastri del piano Green Deal della Commissione Europea, mira alla riduzione dell’inquinamento dei trasporti e all’applicazione dell’agenda digitale grazie a programmi di potenziamento e ammodernamento del sistema ferroviario e logistico, anche aeroportuale, ed è finalizzato a creare un’interconnessione fra tutte le infrastrutture con forti intendimenti di semplificazione normativa.

Fra gli obiettivi strategici si intravede quello di costruire fattivamente le Zls (previste a La Spezia e Livorno) per creare il giusto intreccio fra porto/logistica e industria e quello di investire anche nelle risorse umane oltreché in quelle infrastrutturali con formazione, tecnologia e ogni altro strumento che possa creare posti di lavoro con attenzione particolare all’ingresso di personale femminile.

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